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Parodontite e trattamento con il laser

La cura della parodontite oggi si avvale di nuovi protocolli in cui è presente anche l’uso del laser

Come spesso scritto la Parodontite è una malattia che colpisce il parodonto, cioè gengive e osso circostanti al dente. La causa di questa malattia è rappresentata da batteri. Questi ultimi in soggetti predisposti geneticamente in maniera più o meno rapida portano prima ad una mobilità del dente e poi alla perdita dello stesso.

I principali segnali della parodontite sono sanguinamento genvivale, gengive che tendono a gonfiarsi o a ritirarsi a seconda dei casi, mobilità dentale, sensibilità al caldo e al freddo, denti che si allungano o che si spostano e alitosi.

In questa malattia giocano un ruolo importante anche alcuni fattori favorenti:

  • Fumo
  • Diabete
  • Sensibilità al caldo e al freddo
  • Denti che si allungano o che si spostano
  • Alitosi
  • Malocclusioni dentarie

I batteri responsabili della parodontite normalmente si accumulano nelle tasche gengivali che sono delle specie di sacche che si formano tra la gengiva e il dente. Questi batteri sono avvolti da un biofilm detto placca dentaria che nel tempo tende a calcificarsi divenendo così tartaro.

La prevenzione e la cura della parodontite si basano perciò sulla rimozione dei fattori favorenti e sulla rimozione del tartaro e dei batteri dalle secche gengivali.

Quest’ultimo aspetto viene svolto anzitutto con una rimozione meccanica del tartaro con ultrasuoni e polveri. In secondo luogo il laser rappresenta un ottimo ausilio perché va a decontaminare  le sacche gengivali, rimuovendo i batteri residui responsabili della parodontite.

Che cosa fa il laser contro la parodontite?

Il laser agisce in profondità distruggendo i batteri responsabili della parodontite. Riesce ad arrivare dove normalmente gli strumenti classici e i farmaci non riescono ad arrivare. Non va a danneggiare le cellule del tessuto gengivale.

Quali sono i vantaggi del laser nella cura della parodontite?

  • Rapidità di guarigione
  • Evita l’utilizzo di tecniche chirurgiche più invasive
  • Spesso non è richiesta l’anestesia
  • Assenza di sanguinamento
  • Effetto biostimolante sui tessuti gengivali
  • Riduzione della mobilità dentale

Se presenti uno o più di questi segni sopra descritti contattaci subito per una visita odontoiatrica specialistica.

 

  • 20 Settembre 2020