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Implantologia senza tagli: come, quando e perché

L’implantologia moderna si pone come obiettivo di effettuare trattamenti sempre meno invasivi e sempre più sicuri.

Il più bel sogno e il peggior incubo…

Per un paziente senza denti e quindi portatore di una dentiera il desiderio più grande è quello di tornare ad avere i propri denti fissi. Poter buttar via tutte quelle paste adesive e tornare a sgranocchiare tutti i cibi più croccanti. Eliminare l’imbarazzo di correre in bagno a rimuovere il cibo accumulato sotto la protesi. Probabilmente se sei in questa situazione, hai messo questo sogno nel cassetto perché magari dopo una visita sommaria ti è stato detto che non hai osso.

Spesso per i pazienti portatori di una dentiera il peggior incubo è sottoporsi ad un intervento che magari gli è stato prospettato come cruento e doloroso.

Come realizzare il tuo sogno e cancellare il tuo incubo?

L’implantologia senza tagli è una moderna tecnica il cui nome inglese è Implantologia Flap less, letteralmente senza lembo. Questa è resa possibile da una accurato studio radiologico del paziente attraverso radiografie tridimensionali. Con queste l’implantologo sceglie come e dove posizionare gli impianti dentali nella tua bocca. Di qui verrà realizzata una dima chirurgica.

Dima chirurgica dentale

Questa non è altro che una mascherina realizzata con una stampante 3d che consente al medico di trasferire nella realtà e quindi nella bocca del paziente quello che ha progettato. Il grosso vantaggio è che potrà farlo senza la necessità di tagliare la gengiva. Questo è ciò che rende l’Implantologia Computer Guidata una vera e propria rivoluzione in questo campo.

Quando?

È bene precisare che questa tecnica non va bene a tutti. Può essere applicata in gran parte dei pazienti. Tuttavia vi sono casi in cui lo spessore o l’altezza dell’osso è così ridotta da richiedere una rigenerazione ossea. In tal caso sarà necessario incidere la gengiva.

Perché?

Sul perché ricorrere all’implantologia senza tagli e all’implantologia computer guidata la risposta penso te la sia data tu stesso. È una tecnica più precisa, microchirurgica e che crea minimi se non nulli disagi al paziente dopo l’intervento. La domanda più corretta sarebbe perché restare nel passato? Perché ostinarci a non evolvere?

  • 19 Maggio 2019