L’implantologia computer guidata permette di inserire degli impianti in poco tempo e spesso senza tagliare le gengive, in molti casi anche se il paziente ha poco osso. Vediamo perché.
La tecnica classica prevede una incisione della gengiva e lo scollamento della gengiva stessa dall’osso. Questo viene fatto per consentire al medico di vedere l’osso sottostante e le sue dimensioni e quindi di decidere in quell’istante dove posizionare l’impianto, con che direzione, di che lunghezza e diametro. Dopo aver inserito l’impianto o gli impianti, l’odontoiatra dovrà mettere dei punti di sutura per ridurre il sanguinamento e favorire la guarigione della ferita.
In questo caso il medico avrà realizzato prima dell’intervento una mascherina su misura della bocca del paziente che prevede una boccola che indica la posizione precisa in cui inserire l’impianto. Questa mascherina è detta Dima chirurgica e indicherà non solo il punto in cui inserire l’impianto ma anche la sua inclinazione, il diametro e la lunghezza dell’impianto stesso. Al medico, quindi, non servirà incidere la gengiva e scollarla per vedere dove posizionare l’impianto perché tutte queste informazioni saranno incluse all’interno della dima chirurgica.
In questa foto si possono notare le gengive a fine intervento. Non sono presenti tagli o punti di sutura. In questo caso specifico sono stati inseriti 6 impianti dentali e immediatamente dopo dei denti fissi. Tempo totale dell’intervento 1 ora e 45 minuti.
In primo luogo perché il dentista non dovrà fare diverse procedure che invece vengono fatte con la tecnica classica: tagliare la gengiva, scollare la gengiva dall’osso, mettere punti.
In secondo luogo non dovrà “studiare” al momento la posizione in cui inserire l’impianto. Dovrà solo “eseguire” le informazioni contenute nella dima chirurgica.
Il primo passo è eseguire una radiografia tridimensionale, detta TC cone Beam, della bocca.
Il secondo passo è prendere una impronta virtuale della bocca del paziente con uno scanner intraorale. Nessuna pasta da impronta ma uno scanner che in pochi secondi registra la tua bocca. In questo video viene mostrata una impronta dei denti presa con uno scanner intraorale.
Il terzo passo è sovrapporre la tua radiografia 3D con l’impronta virtuale dei tuoi denti. A quel punto sempre sul computer il dentista si ritroverà la bocca completa del paziente: ossa, denti residui e gengiva. Potrà quindi con tutta calma e precisione scegliere la posizione migliore dove collocare l’impianto. A quel punto con una stampante 3D viene realizzata la dima chirurgica che includerà all’interno la posizione precisa dove posizionare l’impianto.
Un primo importantissimo vantaggio è avere un decorso post operatorio molto più sereno e tranquillo. Questo perché è scientificamente provato che gonfiore e dolore post intervento sono correlati con la durata dell’intervento stesso e all’invasività della procedura. In parole più semplici, quanto più dura l’intervento tanto maggiori saranno dolore e gonfiore post intervento. Tanto più si taglierà la gengiva e tanto più gonfia sarà la tua guancia nei giorni seguenti all’intervento.
Un ulteriore vantaggio è la precisione. In molti casi, infatti, la quantità di osso presente è esigua e per inserire un impianto correttamente ci vuole massima accuratezza. Per quanto possa essere esperto un implantologo e per quanto possa essere stabile la sua mano, noi lavoriamo su qualcosa che non è fermo: il paziente. È facile che il paziente si muova, che non apra tanto la bocca, magari ci sia un sanguinamento maggiore. Tutto questo può portare ad inserire un impianto non in maniera ottimale. In bocca la partita si gioca sui millimetri. Mettere un impianto con 15 gradi di inclinazione in più può darci poi un dente con una estetica non bellissima. Con l’implantologia Computer guidata l’odontoiatra è “costretto” a posizionare l’impianto nella posizione che ha studiato nella radiografia 3D e che rappresenta la posizione migliore sia in termini di estetica che di longevità dell’impianto.
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