Un impianto può essere inserito anche subito dopo aver estratto un dente. Ci sono però delle condizioni che vanno rispettate. Vediamo quali sono.
Quello che il dentista avrebbe fatto 20-30 anni fa era di estrarre il dente, aspettare 2-3 mesi e poi procedere nell’inserire l’impianto. Tutto questo perché l’osso e la gengiva della mascella in seguito all’estrazione tendono a rimodellarsi. Perciò, per non rischiare dopo qualche mese di trovare un impianto in parte scoperto dalla gengiva, il dentista temporeggiava quei 2-3 mesi come detto sopra.
Lo svantaggio principale di questa procedura erano i tempi. Aspettare 2-3 mesi prima di mettere l’impianto. Attendere poi 4-6 mesi dopo aver messo l’impianto. In tal caso i tempi si dilatavano in maniera enorme e questo poteva comportare un grande disagio per il paziente.
Diversi studi scientifici hanno ormai chiarito come l’osso si modifica dopo aver estratto un dente. Questo consente al medico di sapere prima dell’estrazione come si modellerà la gengiva e l’osso. In quest’ottica nell’implantologia post estrattiva il medico va a effettuare nella stessa seduta sia l’estrazione che l’inserimento dell’impianto. In molti casi contestualmente può essere inserito anche il nuovo dente. Si parla in questo caso di Implantologia a Carico Immediato.
Un primo vantaggio di questa tecnica è il grosso abbattimento dei tempi. In sostanza non avrai il disagio di uscire dallo studio Dentistico senza uno o più denti.
Altro vantaggio è che l’alveolo, cioè lo spazio nell’osso entro cui era presente il dente, verrà usato per inserire l’impianto. In tal modo il medico dovrà forare in maniera minima il tuo osso, quindi con un intervento di durata minima.
Logicamente per progettare alla perfezione dove inserire l’impianto, sarebbe di gran lunga preferibile farlo non a mano libera ma con l’Implantologia Computer Guidata. In tal caso il medico potrà progettare al meglio l’inclinazione e la profondità più favorevole dove inserire l’impianto dentale.
La presenza di infezioni importanti attorno al tuo dente può far propendere per la tecnica classica. Questo per evitare il rischio di contaminare l’impianto. Allo stesso modo se serve rigenerare in maniera significativa il tuo osso può essere preferibile prima effettuare la rigenerazione ossea ed in seguito inserire l’impianto.
Di certo per fare una diagnosi corretta, non sarà sufficiente valutare una semplice radiografia panoramica. Occorre che tu ti sottoponga ad una radiografia 3d, detta Tc Cone Beam. Questa permette al medico di vedere tridimensionalmente lo stato del tuo osso e identificare eventuali rischi che una radiografia classica non permetterebbe di vedere.